“L’Unione europea ha l’obbligo di accettare i rifugiati”. A dichiararlo è la cancelliera tedesca Angela Merkel nel corso del suo intervento alla Conferenza di Sicurezza di Monaco. “L’Islam non è fonte di terrorismo – ha aggiunto -. È necessario coinvolgere tutti gli Stati musulmani nella lotta contro i terroristi”.
Poi la Merkel ha posto un interrogativo: “In un anno in cui siamo pressati da sfide enormi, continueremo ad agire insieme o cadremo nell’individualismo? Faccio appello affinché possiamo continuare a lavorare insieme per rendere migliore il mondo”, la sua risposta.
“Il mondo è cambiato in modo drammatico, non abbiamo più un ordine internazionale stabile, e anche il rapporto con la Russia non è particolarmente buono – ha aggiunto la Merkel – possiamo controllare tutti questi pericoli solo insieme; bisogna incalzare la Russia, affinché rispetti gli accordi di Minsk sull’Ucraina, l’unico baluardo che abbiamo al momento come possibile soluzione della crisi ucraina”.
Poi un appello agli Stati Uniti. “Sono convinta che i conflitti non possano essere risolti da nessuno stato da solo e da soli i Paesi europei non potrebbero venire a capo della lotta contro il terrorismo islamico, abbiamo bisogno degli Stati Uniti per questo”, ha sottolineato.
Il vice presidente Usa Mike Pence (smentendo in parte quanto detto da Trump in queste settimane) ha subito raccolto l’appello: “Saremo fermi nel nostro impegno per l’Alleanza atlantica. Il nostro sostegno è incrollabile. Abbiamo valori comuni e abbiamo vittime comuni. Insieme a voi lavoriamo da generazioni per difendere la democrazia. I vostri problemi sono i nostri. Il vostro successo è il nostro”. Nell’incontro fra la cancelliera e il vice presidente Usa è stata poi ribadita “la necessità degli alleati della Nato di rispettare l’impegno di ripartire gli incarichi”.
Mentre sul tema della Russia e dei rapporti con l’Ucraina, in merito alla situazione tra Kiev e i ribelli di Donetsk e Lugansk arriva la risposta del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: “Non c’è alternativa al dialogo. É illogico, perfino artificiale collegare le sanzioni alla implementazione degli accordi di pace. Tutti sanno perché Minsk non viene implementato, lo sanno a Berlino, a Parigi e alla Nato”.