“La semplificazione delle procedure non può significare soppressione delle garanzie“. Così il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio sulla bozza di decreto del governo che elimina l’appello per i ricorsi contro il diniego dello status di rifugiato.
Canzio si rivolge apertamente al ministro della Giustizia Andrea Orlando, autore principale del provvedimento, invitandolo a una “riflessione” soprattutto sul “deficit dal punto di vista delle garanzie” che si viene a determinare per i migranti. Canzio ha parlato alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio nazionale forense, a cui partecipa anche Orlando.
Non va bene “immaginare che la partita si svolga tutta nel primo grado di giudizio, e senza che venga garantito un contraddittorio pieno, e poi improvvisamente sfoci tutto davanti alla Cassazione”. Il problema non è quello di intasare la Suprema Corte, ma va ben’oltre: “proprio nei confronti dei più deboli, va riconosciuto il contraddittorio e la possibilità di impugnare seriamente le decisioni ritenute ingiuste”.