Dopo il caso dei cyber-attacchi russi durante le elezioni americane e le recenti dichiarazioni del nostro ministero della difesa di attacchi della stessa natura, sono adesso i francesi che stanno sollevando un caso analogo a pochi mesi dalle elezioni presidenziali.
Dopo il crollo nei consensi dei Republicains e di Fillon, accusato di stipendiare la moglie quale sua assistente parlamentare senza che lei facesse alcunchè, è adesso il centrista Emmanuel Macron il favorito nella corsa alle presidenziali francesi. E, secondo i suoi, Macron è diventato oggetto di una campagna di false notizie da parte di media russi, mentre la direzione della sua campagna starebbe subendo migliaia di cyber-attacchi che partono dal suolo russo.
Così ha detto Richard Ferrand, segretario generale di En Marche!, il nuovo partito fondato da Macron l’anno scorso; Ferrand punta il dito contro Russia Today e Sputnik, testate controllate dallo stato russo, che avrebbero pubblicato false notizie allo scopo di orientare l’opinione pubblica contro Macron. Sostiene Ferrand che la causa di questi attacchi sono le idee di Macron, che vuole un’Europa forte e unita, un player globale che tenga testa a Putin.
Sputnik ha intervistato recentemente un deputato conservatore francese che ha definito Macron, in passato un banchiere d’investimenti, un agente “al servizio del grande Sistema bancario americano”; l’intervista è poi stata rilanciata da Russia Today. L’Izvestia ha riportato dei commenti di Julian Assange, che sostiene di avere “interessanti informazioni” su Macron.
Ferrand ha richiesto l’intervento ufficiale delle autorità francesi: “Vogliamo che le autorità al più alto livello si occupino di questa vicenda per garantire che la nostra democrazia non sia inquinata da una mano straniera. Gli americani se ne sono accorti troppo tardi”. Il ministro della Difesa Jean Yves Le Drian aveva già promesso in gennaio di rafforzare la lotta ai cyber-attacchi, riconoscendo come la Francia non sia meno vulnerabile degli Stati Uniti.
La campagna elettorale intanto prosegue tra veleni e colpi bassi; il 7 febbraio Macron ha dovuto difendersi da voci circa una relazione omosessuale, avuta quando era già sposato con Brigitte Trogneux. Comunque, i sondaggi danno Macron saldamente in testa per il ballottaggio del 7 maggio. A contendergli la presidenza sarà presumibilmente Marie Le Pen, che ha storiche posizioni anti-europeiste, ha ricevuto in passato dei prestiti da fondi russi e promette di intensificare le relazioni con la Russia in caso di vittoria.