“No” alla richiesta dei domiciliari per Veronica Panarello. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Ragusa per mancata notifica agli avvocati delle parti offese. Per l’avvocato della madre del piccolo strangolato con fascette di plastica il 29 novembre 2014 e condannata in primo grado a 30 anni di reclusione, non resta che ripresentare l’istanza con notifica alle parti offese.
Il legale chiede i domiciliari ritenendo venuto meno il rischio di inquinamento delle prove e annullati dagli arresti domiciliari quelli di pericolo di fuga e di reiterazione del reato. Il gup, su parere conforme della Procura, ha rigettato la richiesta senza entrare nel merito, sottolineando che ci sono “orientamenti contrastanti sulla notifica“, ma “aderendo al parere espresso dal pm”.