Caos all’interno del Partito democratico alla vigilia della Direzione di domani pomeriggio. Ieri erano circolate alcune notizie sulle possibili dimissioni di Matteo Renzi da segretario del Partito con l’ex premier che spinge però per il Congresso ad aprile, a maggio alle primarie e parlamentari il 21 giugno o al massimo il 24 settembre e subito la legge elettorale.
La notizia non lascia indifferente chi ha chiesto nei giorni scorsi le sue dimissioni da guida del Partito. Stamattina, il presidente della Puglia Michele Emiliano a Firenze, a margine dell’incontro “Può nascere un fiore. Di nuovo, la sinistra”, ha espresso il suo pensiero.
“Ma è sicuro che ha ceduto e si dimette? Perché può darsi che stanotte cambi idea come gli capita spesso – ha detto -. È chiaro che era inevitabile dimettersi da segretario”.
“Mi auguro – ha aggiunto Emiliano – che si possa fare un congresso normale, non quello col rito abbreviato e che ci consenta di presentare le nostre piattaforme programmatiche nei circoli, nei luoghi dove il Pd vive. Ci sono troppi circoli chiusi nel Partito Democratico in Italia, questa è una preoccupazione che abbiamo, ma per il resto sono contento”.
“Sono contento, perché finalmente il segretario si è fatto convincere dalla grande massa di militanti del Pd, che gli hanno spiegato che dopo una sconfitta elettorale referendaria così grave l’unica soluzione era il congresso. Quindi – ha concluso -, è una buona notizia, se ovviamente va così. Perché se anche a voi prende in contropiede, a noi sempre”.
Dall’ufficio stampa del Pd la rettifica sulle parole di Renzi. “Ancora una volta diversi quotidiani attribuiscono al segretario del Partito Democratico dichiarazioni e virgolettati che non ha mai fatto, né reso ai giornali. Virgolettati, dunque, che sono smentiti. Come è noto, Renzi interverrà e parlerà nella Direzione del Pd”.
Domani pomeriggio si prevede, quindi, una Direzione infuocata.