Una recente assoluzione con formula piena potrebbe mettere in serie difficoltà la maxi inchiesta sul caso di assenteismo che ha colpito il corpo della polizia municipale capitolina la notte di Capodanno 2014. Una vigilessa è stata infatti assolta perché quella notte la chiamata di reperibilità arrivò prima dell’orario consentito dal regolamento.
La donna non entrò in servizio la notte di Capodanno 2014 insieme ad altri 766 colleghi (628 di loro sommersero i comandi di polizia di certificati medici) e adesso è pronta a chiedere il risarcimento danni. Si tratta di una sentenza favorevole anche ad altri 16 vigili rinviati a giudizio perché “si resero irraggiungibili nonostante fossero nei turni di reperibilità“.
L’inchiesta prese avvio dagli accertamenti sui certificati medici: 22 sanitari finirono a processo. Dei 767 vigili assenti quel 31 dicembre, invece, in 7 furono indagati per truffa ma non arrivarono mai sul banco degli imputati. L’assenza ingiustificata avrebbe potuto costare alla vigilessa una condanna di 8 mesi.