Il fuoco incrociato stampa-servizi segreti non dà pace al presidente Usa Donald Trump. Dopo alcune settimane di supposizioni e accuse, per la prima volta gli investigatori statunitensi avrebbero confermato alcune delle comunicazioni descritte nel dossier di 35 pagine” stilato da un ex agente dell’intelligence britannica, Cristopher Steele, su Donald Trump.
Lo rivela la Cnn, citando funzionari dell’intelligence e delle forze di sicurezza Usa. Nel dossier vengono descritte una dozzina di conversazioni tra funzionari di Mosca. Le fonti confermano solo che queste conversazioni sono effettivamente avvenute.
Nel rapporto, presentato il 10 gennaio scorso all’ex presidente Barack Obama e al neo eletto Donald Trump, si sostiene che il governo russo ha ottenuto “informazioni personali e finanziarie compromettenti” su Trump. Raggiunto dalla Cnn per un commento, il capo ufficio stampa della Casa Bianca Sean Spicer, ha tagliato corto: “Continuiamo a essere disgustati dalle false notizie della Cnn”.
Al quadro già complesso si aggiunge inoltre la figura di Edward Snowden: fonti dell’intelligence Usa affermano che la Russia starebbe l’opportunità di estradare l’analista americano (accusatore e rivelatore del piano di spionaggio della NSA amerciana), il quale sui social ha ironicamente affermato: “Finalmente: è la prova inconfutabile che non ho mai collaborato con l’intelligence russa. Nessun Paese consegna le sue spie, perché gli altri avrebbero paura di essere il prossimo”.