Mentre la terra al Centro – Sud continua a tremare, il premier Paolo Gentiloni, si è recato questa mattina a Teramo dove ha incontrato le istituzioni delle zone colpite dal sisma, i vigili del fuoco e i comuni cittadini.
In Abruzzo, il premier, rispondendo ad alcuni abitanti, ha detto che la popolazione non verrà abbandonata e che “ce la faremo”.
Il premier è andato inizialmente a Montorio al Vomano accolto dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, dal prefetto, Graziella Patrizi, dal sindaco Gianni Di Centa, dal vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli.
Il primo cittadino ha chiesto celerità nella ricostruzione: “Servono provvedimenti choc, a un malato grave non serve una cura con l’aspirina”.
Subito dopo Gentiloni si è recato a Teramo dove, alla Provincia,ha incontrato i sindaci del territorio.
Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, lo scorso 1 febbraio aveva scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e allo stesso Gentiloni, dai numeri allarmanti nella quale si evidenziavano le 668 ordinanze di sgombero emanate a 90 giorni dalla scossa del 30 ottobre, con 1869 persone sgomberate e oltre 50 attività commerciali, artigianali, produttive e di servizi sottoposte a provvedimento di sgombero solo nel capoluogo.
Immagine sito della presidenza del Consiglio dei ministri