Anche New York e la California sono tra i sedici Stati Usa che hanno presentato presso la corte di appello di San Francisco un documento in cui si schierano contro il bando sui musulmani di Donald Trump. Sono dunque dalla parte di Washington e del Minnesota. La decisione della corte d’appello sull’abrogazione o meno del decreto è attesa nelle prossime ore.
Intanto, 97 aziende tecnologiche tra cui Apple, Facebook, Google, Microsoft, Twitter e Uber si sono rivolte a una Corte d’appello statunitense con un documento a sostegno dell’azione legale avviata dallo Stato di Washington. Nelle 53 pagine depositate domenica sera, le compagnie descrivono le conseguenze negative del decreto di Trump.
Per le aziende il ‘muslim ban’ “infligge un danno significativo agli affari americani, all’innovazione e alla crescita che ne consegue”, si legge nel documento in cui si evidenzia come gli immigrati siano “tra i più prominenti imprenditori, politici, artisti e filantropi”. Ma Trump avvisa: “La battaglia per la difesa del bando sull’immigrazione potrebbe arrivare alla Corte Suprema”.