Sette anni di carcere per Cosimo Tropeano e Donato Melella, i due poliziotti arrestati nel dicembre 2015 con l’accusa di aver spartito con una banda di rom il bottino di una serie di furti ai danni di passeggeri alla stazione Centrale di Milano. Lo ha deciso il Tribunale milanese che ha dichiarato “estinto il loro rapporto con la pubblica amministrazione di riferimento”.
I due, accusati di concussione e ricettazione, avrebbero anche chiesto denaro a donne nomadi con la minaccia di togliere loro i figli. I giudici della quarta sezione penale (Magi-Guadagnino-Amicone), hanno anche dichiarato i due agenti, già sospesi dal servizio dalla Questura dopo che erano finiti agli arresti domiciliari, interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena.
Il Tribunale ha anche stabilito a loro carico la confisca di 1500 euro ciascuno (la cifra che si sarebbero intascati) e ha trasmesso gli atti relativi a due episodi dell’ottobre 2014 e del maggio 2015 affinché la Procura valuti eventuali nuove contestazioni a loro carico (motivazioni della sentenza tra 60 giorni).
Cosimo Tropeano, “intende ribadire la propria innocenza preannunciando appello avverso la sentenza di primo grado”. Lo dichiara l’avvocato Sergio Mastrogiacomo, che lo assiste con il difensore Antonino De Benedetti.