Israele ha approvato una legge che regolarizza gli insediamenti ebraici e le case costruite su terreni privati palestinesi in Cisgiordania. Il testo viene definito dall’Autorità nazionale palestinese ha definito “inaccettabile”, “contrario alla Risoluzione Onu”.
Il portavoce di Abu Mazen ha fatto appello alla comunità internazionale a intervenire prima che la situazione raggiunga un livello “difficile da controllare”. Anche il segretario generale dell‘Organizzazione per la liberazione della Palestina, Saeb Erekat, ha condannato la legge definendola “un furto di terra”.
Di diverso avviso l’ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs che, in un forum all’Agenzia Ansa, ha dichiarato che con questa decisione “Israele non è più isolato”. “Noi abbiamo un governo di destra in Israele, la loro opinione è chiara – ha fatto presente -. Detto ciò, abbiamo visto nel passato che Israele è un paese che rispetta le leggi e la cornice legale. Ci saranno forti critiche, ma anche con gli amici più stretti in Usa o in Europa non andiamo d’accordo su tutto”.
“Israele ha superato una grossa linea rossa verso l’annessione dei Territori Occupati”, ha detto l’inviato dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Nicolay Mladenov. La legge approvata, secondo Mladenov, stabilisce un “precedente molto pericoloso. E’ la prima volta che la Knesset legifera su terre occupate palestinesi e in particolare in tema di proprietà”.