Un’altra beffa per i pendolari che giornalmente si spostano con il treno. Secondo Assoutenti, l’associazione che tutela i pendolari, l’algoritmo che regola i prezzi dei biglietti sarebbe del tutto sbagliato. Un malfunzionamento che è costato caro a chi negli ultimi mesi ha viaggiato con Trenitalia, facendo spendere il 33% in più rispetto al prezzo previsto.
Trentatré euro di troppo sulla Torino-Milano, 38 sulla Milano-Genova, 16 sulla Padova-Bologna: questi, nel dettaglio, gli extracosti pagati dai viaggiatori. Adesso Assoutenti, che da sempre denuncia i costi eccessivi dei biglietti, soprattutto per i treni sovraregionali, denuncia di andare in tribunale per chiedere il risarcimento. Ma in cosa consiste l’errore? L’algoritmo, utilizzato da dieci anni, ha calcolato fino a oggi la tariffa del biglietto senza considerare i chilometri già percorsi dal pendolare. Insomma, secondo la teoria il viaggiatore che viaggi di più dovrebbe pagare di meno. Ma così non è stato.
Trenitalia, durante un incontro con Assoutenti, ha riconosciuto l’errore condividendo il disagio dei pendolari. Ma adesso tocca alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome pronunciarsi in materia e riformulazione le tariffe. Assoutenti è pronta a chiedere il rimborso dei titoli di viaggio – più di 70 mila – acquistati dal 2007 ad oggi. “Abbiamo già posto la questione all’attenzione della Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni – dichiara una fonte ufficiale della società – Ci si attende che si riunisca a breve e affronti definitivamente il caso con l’obiettivo di individuare una nuova formulazione del calcolo, che venga incontro alle istanze portate avanti da Assoutenti ma nel contempo preservi l’equilibrio economico dei Contratti di servizio”.