Sono disperate le condizioni di un ragazzo di 25 anni, ricoverato in condizioni gravissime nel reparto malattie infettive dell’ospedale Sant’Andrea di La Spezia per un caso di meningite: i medici hanno avviato alle ore di domenica 5 febbraio l’iter per accertare la morte cerebrale, che sarà dichiarata dopo 6 ore di osservazione in assenza di attività dell’encefalo. La famiglia si è dichiarata pronta a donare gli organi.
Nello spezzino è il secondo caso accertato: il primo era stato diagnosticato lo scorso agosto a Framura. Il giovane sarebbe un barman e studente di La Spezia (residente in città), non vaccinato, colpito da meningite meningococcica con sepsi e le cui condizioni sono peggiorate in mattinata, mentre l’Asl 5 sta provvedendo all’indagine epidemiologica con la ricerca delle persone che hanno preso contatto col giovane.
Il suo caso (seguito dagli appelli alla profilassi antibiotica in caso di contatto ravvicinato e prolungato in ambenti di studio, lavoro o in casa) ha suscitato allarme nella popolazione che ha sommerso di telefonate l’Asl 5, sulla spinta anche di notizie false circolate in rete sulle sue condizioni: su 80 persone presentatesi in ospedale, solo 12 hanno avuto bisogno di avviare la profilassi antiobiotica.
Lo stesso presidente della Liguria Toti e l’assessore alla Sanità Viale, nel rilanciare il vademecum regionale sottolineano l’importanza nel non scatenare allarme immotivati: “Ci rendiamo conto che gli ultimi casi isolati abbiano contribuito a creare preoccupazione nella popolazione, facendo percepire un rischio più alto di contrarre la malattia rispetto a quello reale. I dati, però, sono in linea con gli anni passati e, anzi, al di sotto della media nazionale. Bene dunque informarsi, ma attenzione a non creare psicosi immotivate, che rischiano di essere più dannose”.