Domenica 5 febbraio, Marine Le Pen, leader del “Front National”, ha iniziato ufficialmente la propria campagna elettorale in qualità di candidata alle elezioni presidenziali francesi in programma ad aprile, al grido di: “Voglio vincere in vostro nome. In nome del popolo”.
Il primo comizio della sua campagna si è svolto a Lione, dove fin da subito si è fissato il cardine del suo programma: “Se sarò eletta e le trattative non avranno buon fine convocherò entro sei mesi un referendum sulla ‘Frexit’, per dimettersi da questi incubi e tornare liberi. L’Unione europea è un fallimento, mette sotto tutela con una globalizzazione che uccide le nazioni in modo lento ma sicuro: bisognerà trovare un compromesso con l’Europa per ritrovare una sovranità. In 5 anni voglio rimettere la Francia in ordine”.
Sul fronte della politica estera, il programma prevede anche l’uscita dalla Nato per gestire in proprio le politiche di difesa (introducendo a bilancio un 2% obbligatorio per l’esercito), mentre una conseguente uscita dall’UE significherebbe anche l’abbandono della moneta unica e il ritorno al franco.
Sulla politica interna, l’annuncio di Le Pen è destinato a far discutere: “I luoghi di predica degli islamisti radicali verranno chiusi e i francesi schedati con la ‘S’ (vale a dire quei cittadini radicalizzati tenuti sotto controllo dallo Stato, ndr) verranno puniti con una pena di indegnità nazionale. Siamo in guerra contro il fondamentalismo islamico: fa strage di massa, vuole cancellare un sistema di valori”. Poi un elogio a Trump: “Donald Trump rispetta le sue promesse, agisce in fretta e con forza nell’interesse del suo popolo”.