La prima sezione penale della Corte d’appello, presieduta da Gianfranco Garofalo, ha emesso la sentenza in merito al processo d’appello per il clan mafioso di Bagheria. Diversi gli sconti di pena mentre per due imputati, assolti in primo grado, è arrivata la condanna a 8 anni ciascuno di carcere. Si tratta di Vincenzo Gagliano e Michele Cirrincione. Dalla sentenza emerge che sono cadute alcune ipotesi di estorsione.
Il processo è ricordato per la scelta di pentirsi di Antonino Zarcone, che si era definito “capo del mandamento di Bagheria fino al 2011”.
Ecco l’elenco degli imputati e le rispettive condanne: Umberto Guagliardo (due anni e 5 mesi, era difeso dagli avvocati Antonio Turrisi e Raffaele Bonsignore. Dopo la sentenza è stato scarcerato. In primo grado al condanna era stata di sei anni e mezzo, ma la corte ha rigettato l’appello del pm contro la precedente assoluzione per mafia), Raffaele Purpi (due anni e 8 mesi), Vincenzo Gennaro (due anni e 8 mesi), Salvatore Fontana (tre anni e 3 mesi), Pietro Tirenna (4 anni e cinque mesi), Sergio Flamia (4 anni e otto mesi), Silvestro Girgenti (5 anni e quattro mesi), Francesco Centineo (cinque anni e sei mesi), Pietro Liga (sei anni; pena quasi dimezzata rispetto ai dieci anni del primo grado), Vincenzo Graniti (sei anni e due mesi), Driss Modzhadir (sette anni e 5 mesi), Salvatore Giuseppe Bruno (8 anni), Giacinto Di Salvo (10 anni e otto mesi), Francesco Lombardo (12 anni e otto mesi), Rosario La Mantia (12 anni e otto mesi).
Confermate le pene per Roberto Aruta (2 anni), Lorenzo Carbone (2 anni e 10 mesi), Raffaele Catanzaro (1 anno e 4 mesi), Salvatore Lauricella (14 anni), Rosario Ortello (un anno), Nicola Pecoraro (un anno), Michele Rubino (1 anno e due mesi), Antonino Zarcone (2 anni e 6 mesi).