Le proteste contro Donald Trump diventano sempre più massicce e se di mezzo ci sono dei colossi c’è davvero da preoccuparsi. Ieri la multinazionale americana Starbucks aveva promesso di assumere 10mila rifugiati in cinque anni. Oggi anche Google e Ford hanno espresso dissenso verso i primi provvedimenti del presidente Usa.
L’a.d. di Ford, Mark Fields, critica apertamente l’ordine sull’immigrazione di Trump dichiarando di non sostenere “questa o qualunque altra politica che va contro i nostri valori in quanto azienda”.
Mark Fields aveva riposto fiducia in Donald Trump, che ha promesso una deregulation e un rilancio dell’occupazione nel settore manifatturiero, ma adesso, in una nota congiunta con il presidente Bill Ford, ha detto che “il rispetto per tutte le persone è un valore chiave per Ford Motor”, un gruppo “orgoglioso della composizione variegata della sua forza lavoro in Usa e nel mondo”. L’azienda ha inoltre voluto precisare che per il momento nessun dipendente sembra direttamente toccato dalla misura voluta da Trump.
E Google, secondo quanto riportato da Usa Today, ha stanziato un fondo da 4 milioni di dollari per gli immigrati e i rifugiati colpiti dalla misura del neo presidente. Si tratterebbe di 2 milioni stanziati dalla società e altrettanti donati dagli impiegati. Il denaro, sempre secondo il giornale, andrebbe a quattro organizzazioni: l’American Civil Liberties Union (Aclu), l’Immigrant Legal Resource Center, l’International Rescue Committee e l’UNHCR.