Truffe a Palermo, 4 persone in manette NOMI | Erano specializzata in assegni falsi FOTO

di Redazione

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Truffe a Palermo, 4 persone in manette NOMI | Erano specializzata in assegni falsi FOTO

| lunedì 30 Gennaio 2017 - 09:41

Associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di assegni, alla truffa ed al falso. Queste le accuse con le quali i carabinieri di Monreale hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 7 persone. Nel corso delle indagini sono emersi i contorni di un’associazione a delinquere ben strutturata che realizzava svariate attività illecite a Palermo e nel suo hinterland.

Già da tempo il gruppo aveva intrapreso una fiorente attività criminale con la ricettazione di numerosi assegni di provenienza illecita, nonché la realizzazione di truffe attraverso titoli comunemente definiti “ballerini”. La banda si serviva di prestanome incensurati per l’apertura di conti correnti privi dei necessari fondi a copertura delle emissioni.

La leadership del sodalizio criminale era tenuta da Giuseppe D’Accardi, cinquantasettenne rappresentante di prodotti per bar, e dal sessantaquattrenne Giuseppe Meli, attorno ai quali operavano altri soggetti che singolarmente ricoprivano ruoli specifici all’interno dell’organizzazione.

Si occupavano di curare la messa in circolazione assegni bancari e/o postali postdatati comunemente definiti “ballerini”, privi di alcuna copertura economica, ma che introdotti nel circuito commerciale fungevano da denaro “pronta consegna”. Infatti “la carta vincente del raggiro era quello di immettere assegni per importi anche modesti che non destassero troppo sospetto e soprattutto che potessero essere sostituiti da altri assegni ballerini senza difficoltà. Gli importi andavano da un minimo di 200 euro a un massimo di 4.000 euro circa”.

Diversi soggetti, in taluni casi, aprivano dei conti correnti di comodo con il solo scopo di ottenere dei carnet di assegni che successivamente venivano consegnati ai componenti dell’organizzazione criminale. Gli organizzatori dopo averli controllati tramite siti on-line (CAI-PASS) vendevano questi assegni, posdatandoli, al prezzo di circa 200 euro ciascuno, “consentendo così agli acquirenti di far circolare denaro “virtuale” senza una reale copertura finanziaria”.

 

Per quanto riguarda i titoli aperti o ballerini, una volta venduti e quindi immessi nel circuito commerciale,” spesso venivano utilizzati per la commissione di truffe, in alcune circostanze organizzate nei dettagli anche dallo stesso D’Accardi con la complicità di soggetti a lui vicini”.

Gli assegni cosiddetti “chiusi”, invece, una volta negoziati a fronte di vari pagamenti, dopo essere stati posti all’incasso dalle ignare vittime, venivano bloccati poiché “provento di smarrimento o furto e quindi oggetto di indagini”. In questi casi, così come accertato nel corso delle indagini, D’Accardi si premurava di individuare dei soggetti associati anche loro al gruppo criminale che, per poche decine di euro, si autodenunciavano dichiarandosi autori dell’illecita negoziazione del titolo”.

Ad uno di questi, il cinquantunenne Antonino Scaglia, pluripregiudicato di Borgo Nuovo, il provvedimento restrittivo è stato notificato presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, ove risultava già recluso per reati della stessa natura. Agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico anche Vincenzo Infantino, pluripregiudicato.

Obbligo di presentazione alla P.G. per Riccardo Serio, 54enne di Palermo, Marina Currò, 39enne commerciante di Villagrazia di Carini, e Angela Biondo , 61enne di Palermo, accusati della ricettazione di numerosissimi assegni di provenienza furtiva.

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