Le pagelle di Napoli – Palermo, match valido per la 22a giornata di Serie A, a cura della redazione di Sì24.
NAPOLI: Reina 6; Hysaj 6,5, Albiol 6,5, Maksimovic 6, Ghoulam 6; Allan 5 (dal 9′ s.t. Zielinski 6), Jorginho 5 (dal 18′ s.t. Pavoletti 5,5), Hamsik (cap.) 6,5; Callejon 7, Mertens 7, Insigne 5,5. ALL.: Sarri.
MIGLIORI NAPOLI
Callejon 7: I movimenti, la corsa, la grinta sono quelli di sempre. I suoi inserimenti sulla destra sono puntuali quanto di difficili da leggere per qualsiasi avversario. Compreso quello rosanero, che stasera ha speso la maggior parte delle energie difensive nel tentativo di arginarlo. E se non fosse stato per Pezzella, il numero 7 spagnolo avrebbe certamente fatto ancora più male.
Mertens 7: La fortuna aiuta gli audaci, è proprio vero. Lui audace lo è eccome. Con la sua classe tiene in constante apprensione l’attenta difesa siciliana, ma è solo da un suo tentativo da fuori area che la serata del Napoli diventa da amara a dolciastra. Decisivo, ancora una volta.
PEGGIORI NAPOLI
Allan 5: Non entra praticamente mai in partita regalando ai mediani avversari un tempo di gioco senza troppe pressioni. E quando Sarri lo sostituisce dopo una manciata di minuti nella ripresa, lui esce con il volto scuro di chi sa di aver fatto meno di quel che doveva.
Jorginho 5: Meno geometrie del solito. Il gioco del Napoli solo apparentemente non ne risente, perché a dispetto della grande circolazione di palla, le trame non sono imprevedibili e “illuminanti” come sempre. Anche nel suo caso, come per Allan, la sostituzione è amara.
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PALERMO: Posavec 6; Rispoli 6, Gonzalez (cap.) 5,5, Goldaniga 5,5, Pezzella 7; B. Henrique 6,5, Jajalo 6, Chochev 6,5; Quaison 5 (dal 43′ s.t. Morganella s.v.), Nestorovski 6,5 (dal 47′ s.t. Sunjic s.v.), Trajkovski 5,5 (dal 15′ s.t. Aleesami 5). ALL.: Lopez.
MIGLIORI PALERMO
Posavec 6: (Quasi) impressionante il numero di interventi (quasi) decisivi del portierino rosanero. La sua abilità nel saper sfruttare sia mani che gambe per schermare la porta è (quasi) da portiere top, affamato e affermato. Una prestazione (quasi) “monstre” a cospetto di attaccanti “monstre”, la (quasi) perfetta cartina al tornasole delle doti di questo ragazzo classe ’96. Sul più bello si tradisce e tradisce una partita sino a quel momento monumentale. Questo è Posavec, “quasi” bravo e “quasi” scarso.
Pezzella 7: Il suo tatuaggio (“1926”, ndr) non tradisce la sua grande fede partenopea, ma in campo il giovane Pezzella onora solo la sua di maglia. Se in passato aveva lasciato perplessi la sua lucidità tattica, stasera il terzino napoletano ha stupito per attenzione e caparbietà. A lui Lopez aveva affidato uno degli “incarichi” più gravosi: murare i tagli su Callejon. E lui l’ha fatto al massimo delle possibilità.
Nestorovski 6,5: Segna un gran gol dopo una lunga astinenza scrollandosi di dosso il sospetto di essersi un po’ infiacchito. Per il resto solita prova al di sopra della sufficienza, fatta di sacrificio e di coraggio. Questa volta non benissimo nei suggerimenti per i compagni di reparto, davvero tanti gli errori di misura. Ma questo tridente può funzionare. Mercato permettendo.
PEGGIORI PALERMO
Trajkovski 5,5: L’infortunio non è ancora alle spalle. E in partite come queste ogni difetto di condizione atletica viene decuplicato. Corricchia, non insegue il portatore di palla avversario e non brilla per iniziativa. Le qualità tecniche sono dalla sua, non si può dire lo stesso per la condizione fisica.
Quaison 5: Le voci di mercato lo avranno disturbato? Non è dato saperlo, ma di sicuro l’esplosività delle ultime giornate non si è proprio vista. È vero, ci può stare un calo psico-fisico, la situazione a Palermo è drammatica. Ma se l’ambizione è quella di consacrarsi definitivamente come giocatore maturo, avvisiamo l’attaccante (ala, centrocampista, trequartista etc..) che la strada imboccata non è ancora quella giusta.
Posavec 6: (Quasi) impressionante il numero di interventi (quasi) decisivi del portierino rosanero. La sua abilità nel saper sfruttare sia mani che gambe per schermare la porta è (quasi) da portiere top, affamato e affermato. Una prestazione (quasi) “monstre” a cospetto di attaccanti “monstre”, la (quasi) perfetta cartina al tornasole delle doti di questo ragazzo classe ’96. Sul più bello si tradisce e tradisce una partita sino a quel momento monumentale. Questo è Posavec. “Quasi” Posavec, “quasi” bravo e “quasi” scarso.