“Introdurremo il reato di tortura all’interno del codice penale”. È una dichiarazione forte quella del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante il suo intervento alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Milano.
“Non possiamo perdere altro tempo nell’affermare un principio che tra l’altro ci viene richiesto anche in sede europea e internazionale”, ha aggiunto, prima di affrontare il dibattito con l’Anm: “Non credo che si stia attentando all’autonomia della magistratura perché si modifica l’età pensionabile, altrimenti non mi saprei spiegare perché l’Anm non ha protestato quando si decise a suo tempo di portare l’età pensionabile da 70 a 75 anni”.
Durissima la riposta (indiretta) del presidente dell’Anm, Camillo Davigo: “Non voglio essere ricordato come il presidente dell’Anm che ha abdicato sulla difesa dell’indipendenza della magistratura, signor ministro spero che lei non voglia essere ricordato come quello che ha provato a violarla. I magistrati prorogati sono di sicuro i migliori, ma se passa il principio che il governo può scegliere in futuro potrebbe scegliere i peggiori”.
“L’Amministrazione della giustizia resta al collasso”: è intanto l’allarme lanciato dal Procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. La motivazione starebbe nelle “vacanze degli organici del personale amministrativo”.
Nella relazione il Pg di Milano, dichiara di apprezzare gli sforzi del Ministro della Giustizia, On. Orlando”. “Invochiamo – ha scritto – un intervento urgente e serio del Governo affinché esso adotti tutti i provvedimenti necessari per il buon funzionamento della Giustizia”.
Roberto Alfonso fa poi cenno alle infiltrazioni di una “organizzazione criminale”, che avrebbe agito per “agevolare l’associazione mafiosa denominata ‘Cosa Nostra’, nei lavori di “Fiera Milano spa” che, secondo il Pg, rappresentano un fatto “assai grave per la città di Milano”.
Anche il Presidente della Corte d’Appello di Milano, Marina Anna Tavassi, parla di carenza di personale che ha “punte che hanno raggiunto il 37% e (…) anche il 40″anche se sottolinea che si è riuscii a ridurre i “tempi di durata, di tenuta nei gradi superiori di giudizio” ponendo il distretto milanese in linea con “le sedi giudiziarie più virtuose” in Europa.
Il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, Giovanni Salvi, nel corso del suo intervento, ha dichiarato che: “Sono state confermate le presenze delle organizzazioni mafiose storiche, accanto a nuove forme di criminalità organizzata che costituiscono l’aspetto di novità delle recenti investigazioni. È una realtà estremamente variegata, che riflette la complessità del territorio capitolino”.