La prima Commissione Affari Istituzionali all’Ars ha approvato un emendamento per la creazione di un Ufficio stampa della presidenza della Regione. Si tratta di un primo importante passo verso la ricostituzione di un ufficio dell’amministrazione regionale rimasto ‘vacante’ da quando Rosario Crocetta si è insediato alla Presidenza e ha licenziato in tronco i giornalisti. La nuova struttura dovrebbe essere composta da 20 professionisti assunti tramite concorso.
L’emendamento è composto da 4 commi e descrive i criteri di selezione per partecipare ad un bando pubblico. I giornalisti dovranno essere iscritti all’albo da almeno 10 anni con una riserva del 50% assegnata a coloro che “alla data di entrata in vigore della legge abbiano maturato almeno 5 anni di servizio alle dipendenze dell’Ufficio stampa della presidenza della Regione”.
Si tratta soltanto di un primo passo, il testo infatti dovrà passare dalla commissione Bilancio che a sua volta dovrà approvarlo soltanto se sarà stata trovata la copertura finanziaria. Poi l’ultimo passaggio ovvero il voto dell’aula di Sala d’Ercole.
Nelle stesse ore, anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta (che come primo atto dopo l’insediamento ha licenziato tutti i 21 componenti del precedente Ufficio stampa) ha fatto approvare in giunta un emendamento alla Finanziaria che prevede la ricostituzione della struttura con ‘chiamata diretta’.
Il testo di Crocetta prevede una spesa di 350 mila euro quest’anno e 650 mila nel 2018. Stando a queste cifre potrebbero essere otto i giornalisti scelti dal governatore.
Immediata la reazione dell’Associazione siciliana della stampa che fa notare come l’emendamento del presidente della Regione giunga in piena campagna elettorale: “Crocetta finge di dimenticare (ma lo sa bene perché il suo intento è proprio quello di non rispettare le norme vigenti) che per le assunzioni – così come sancito più volte dalla magistratura e come da sempre sostenuto dal sindacato – è indispensabile espletare i concorsi”.
“Ancora una volta – scrive il sindacato in una nota -, l’ennesima, il governatore Rosario Crocetta prova ad aggirare le leggi e a crearsi un ufficio stampa a suo uso e consumo con i soldi dei contribuenti, e tutto questo a pochi mesi dalle elezioni”. L’Associazione siciliana della stampa “confida che l’Ars voglia opporsi a questo nuovo, intollerabile tentativo di piegare le leggi per creare un ufficio stampa finalizzato solo agli interessi del governatore di turno”.
“Un ufficio stampa alle dirette dipendenze del Presidente della Regione, composto da un massimo di 20 giornalisti, professionisti da almeno 10 anni, scelti con un concorso pubblico e con una riserva per chi ha già lavorato almeno cinque anni nello stesso ufficio – aggiunge poi Assostampa – Questo emendamento, presentato dagli on. Musumeci e Turano, approvato dalla prima commissione dell’Ars, e che sarà inserito nella legge di stabilità, rappresenta un importante e preciso punto di partenza per la ricostituzione dell’ufficio stampa della Regione brutalmente soppresso dal governatore Crocetta con 21 licenziamenti in tronco”.
La scelta politica della Prima commissione “va proprio nel senso da sempre indicato dal sindacato dei giornalisti che chiede, come unica strada legittimamente percorribile, concorsi pubblici e trasparenti e non scelte personali come quelle che, ancora una volta, il governatore Crocetta ha provato a inserire per aggirare le norme esistenti che vietano le assunzioni senza concorso nella pubblica amministrazione”.
Al tempo stesso, però, l’Associazione siciliana della stampa “esprime preoccupazione per l’ennesimo tentativo di costituire un ufficio stampa, ma senza giornalisti, all’interno delle strutture regionali“. “L’emendamento presentato dall’on. Di Giacinto, che prevede di affidare mediante contratti di servizio lo svolgimento di servizi redazionali e di comunicazione multimediale a organismi controllati dalla regione per una spesa di 300 mila euro per il 2017 – osserva l’Assostampa – appare come l’ennesimo tentativo di creare nicchie di privilegio, al riparo da ogni controllo, all’interno dell’amministrazione”.
“Una scorciatoia burocratica per finanziare una struttura le cui caratteristiche di professionalità relative alla informazione restano misteriose. Una ipotesi per la quale – conclude Assostampa Sicilia – il sindacato dei giornalisti esprime la massima contrarietà perché indica un percorso opposto a quello della trasparenza da sempre richiesto a gran voce”.