Quattro persone sono state arrestate dal Centro Operativo DIA di Milano, in collaborazione con i Centri Operativi DIA di Firenze e Caltanissetta, perché giudicati responsabili, a vario titolo, degli omicidi di Gaetano Carollo, avvenuto a Liscate (MI) il 1° giugno 1987, e di Alfio Trovato, appartenente al clan mafioso dei c.d. “Cursoti Milanesi”, capeggiato da Gimmy Miano, avvenuto a Milano il 2 maggio 1992.
I destinatari dei provvedimenti sono Giuseppe Madonia (Capo di “cosa nostra” della provincia Caltanissetta), Cataldo Terminio (“Vice Rappresentante” di “cosa nostra” della provincia di Gela), Antonio Rinzivillo (appartenente alla “cosca Madonia” di “cosa nostra” e capo della “famiglia Rinzivillo”) e Grazio Salvatore Gerbinio (“uomo d’onore” della “famiglia di Gela”).
“Tali esecuzioni – informa la Dia – sono scaturite da dinamiche interne a cosa nostra siciliana che, nella Milano degli anni ‘80, era impegnata a sancire le alleanze tra le famiglie palermitane e quelle catanesi di Santo Mazzei e Nitto Santapaola, contro i cursoti di Miano e Turi Cappello“.
Per l’omicidio Carollo sono stati già condannati, quali mandanti, Francesco Madonia e Salvatore Rina, mentre per l’omicidio di Trovato risultano coinvolti, tra gli altri, anche Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. Le ordinanze hanno anche confermato la pena dell’ergastolo per Giuseppe Madonia e la pena a 30 anni ciascuno per Cataldo Terminio, Antonio Rinzivillo e Grazio Salvatore Gerbino. Quest’ultimo, unico dei 4 in stato di libertà, è stato individuato e tratto in arresto a Carmignano (PO) e, successivamente, associato al carcere di Prato.