Il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah, chiese dei soldi al ricercatore friulano Giulio Regeni per curare la moglie malata di cancro. È quanto emerge da un video inedito diffuso dalla tv egiziana “Sada El Balad”. Regeni, ripreso a sua insaputa, si rifiuta di accontentare l’interlocutore.
Il giovane, però, prospetta al suo interlocutore la possibilità di finanziare la raccolta di “informazioni” sul sindacato e i suoi “bisogni”. Il video è stato girato il 6 gennaio 2016 con una apparecchiatura in dotazione alla polizia del Cairo nascosta in un bottone della camicia di Abdallah.
“Primo video di Regeni con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti”, è scritto in sovrimpressione. Il sindacalista, fra l’altro, dice “mia moglie ha il cancro e deve subire un’operazione e io devo cercare denaro, non importa dove”. Regeni risponde: “Il denaro non è mio. Non posso usare soldi per nessun motivo perché sono un accademico”.
Regeni spiega quindi che i soldi “arrivano attraverso la Gran Bretagna e il centro egiziano che lo dà agli ambulanti”. “Bisogna cercare di avere idee e ottenere informazioni prima del mese di marzo”. Alla domanda “che tipo di informazioni vuoi?“, il ricercatore risponde: “Qual è la cosa più importante per te per quanto riguarda il sindacato e quali sono i bisogni del sindacato”. “Voglio idee a partire da tale questione, la più importante per noi, e si potranno sviluppare le idee”, dice ancora Regeni.
Il video dura un’ora e 55 minuti, ma l’effettivo colloquio, in lingua araba, tra Regeni ed il sindacalista è di circa 45 minuti. Durante la conversazione, il ricercatore universitario propone al sindacalista un progetto di finanziamento di 10 mila sterline a favore delle iniziative degli ambulanti ma si mostra inflessibile alle proposte di Abdullah di destinare il denaro ad altri scopi.