La ‘marcia delle donne’ ha mobilitato il gentil sesso di tutto il mondo. Stando alle cifre degli organizzatori del Womens March, sono 2,5 milioni i manifestanti che hanno aderito alla manifestazione contro l’insediamento di Donald Trump.
A Washington, c’è stata una vera e propria marea umana, circa 500 mila persone che si sono riversate per strada e hanno marciato lungo le principali arterie della città. Ma a protestare non ci sono solo le donne, sono scesi anche gli uomini, famiglie intere con bambini, dai padri alle figlie, dai nonni alle nipoti.
Inevitabile la reazione del tycoon in un tweet: “Ho visto le proteste ieri, ma se non sbaglio abbiamo appena avuto un’elezione! Perché queste persone non hanno votato? Le celebrità fanno male alla causa”.
Tutti gli slogan e i cartelli erano contro Trump: Black Lives Matter, R-E-S-P-E-C-T, “I diritti delle donne sono diritti umani”, “La diversità rende l’America grande ADESSO!”. Tutti indossano i pussyhat, i cappellini rosa nati da un’idea di due amiche californiane e diventati simbolo della protesta.
Ad intervenire alla protesta, Madonna che nel suo intervento in diretta tv si lascia andare all’uso di parolacce. “È l’inizio della nostra storia: la rivoluzione parte da qui. Noi non abbiamo paura”, ha detto.
A New York hanno manifestato centinaia di migliaia di persone, nei dintorni della sede della Nazioni unite, marciando per le principali strade del centro e vicino alla Trump Tower, sulla 5th Avenue.
Centomila persone hanno manifestato anche a Boston, con in testa il sindaco Martin Walsh e la senatrice Liz Warren. “Siamo qui per dire che lotteremo, perché questo è ciò che siamo, lottatrici che non rimarranno in silenzio, che si solleveranno dove serve e che combatteranno”, ha detto Warren davanti alla folla.
Ma la protesta giunge anche nelle capitali europee.