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IL MIRACOLO DELL’HOTEL RIGOPIANO | Dieci persone sono già state salvate VIDEO | Sotto le macerie ci sono altri sopravvissuti

Miracolo all’hotel Rigopiano di Farindola dove i soccorritori hanno trovato ed estratto dieci persone vive, tra cui quattro bambini. I soccorritori continuano nella ricerca degli altri dispersi tra il cumulo di neve e ghiaccio che ha letteralmente sommerso l’hotel nel Pescarese. Le prime ad essere portate via, una donna e il figlio. Entrambi sembrerebbero in condizioni discrete e sono state già avviate in ospedale con un elicottero a Pescara. I due per riscaldarsi avevano acceso un fuoco. Le persone vive individuate, si trovavano tutte nel vano cucina. Stanno tutte bene.

C’è anche un lieto fine nella tragedia all’hotel Rigopiano. La donna tratta in salvo è la moglie di Giampiero Parete, il superstite che aveva abbandonato l’hotel, poco prima del disastro, per prendere dei medicinali nella propria auto. Lo riferisce Leonardo Gagliardi della Guardia di finanza: “Andate da mia figlia è nella stanza accanto”, ha detto la donna ai soccorritori, che hanno successivamente tratto in salvo la bambina. Parete è stato dimesso e ha già riabbracciato la moglie e i suoi due figli. 
Sono salvi tre dei dispersi marchigiani: Domenico Di Michelangelo, 41 anni, di Chieti, poliziotto in servizio a Osimo (Ancona), la moglie Marina Serraiocco, 37 anni, di Popoli, e il loro bambino di 7 anni. È invece Alessandro Giancaterino una delle due vittime accertate della valanga dell’Hotel Rigopiano. Giancaterino era il fratello dell’ex sindaco di Farindola (Pescara), ed era il capo cameriere del resort.
Momenti di tensione a Pescara nel corso della conferenza stampa tenuta dai medici che hanno in cura i dispersi dell’hotel Rigopiano. I familiari pretendono informazioni sui loro congiunti: “Sono sotto otto metri di neve e sono 50 ore che aspettiamo. Vergogna”.
Abbiamo segnali di altre persone che rispondono alle nostre sollecitazioni. Mi fermo qui perché bisogna andarci piano”. ha detto Giuseppe Romano, dirigente dei vigili del fuoco. “I sopravvissuti ci hanno abbracciato”, hanno raccontato i soccorritori, “momento del ritrovamento è stato bellissimo”.

Due le vittime fino ad adesso accertate (come riferisce la Protezione Civile) ma all’appello mancano ancora circa 32 persone. Le speranze sembravano davvero ridotte al lumicino, anche perchè i soccorritori avevano fatto sapere che: “I cani non rilevano segnali”. Era sconfortato anche il sindaco Ilario Lacchetta: “Le speranze di trovare persone in vita si riducono di ora in ora”.

Dai dati registrati dalla questura, nella struttura c’erano 22 clienti e 7 dipendenti, più qualche altro ospite. Secondo il direttore dell’hotel, Bruno Di Tommaso, nella struttura dovevano essere presenti circa 35 persone. Due, lo ricordiamo, sono state tratte in salvo perchè al momento della tragedia erano fuori dalla struttura.

La procura già ieri ha aperto un’indagine per omicidio colposo. C’è da chiarire un particolare che potrebbe rilevarsi determinante: dopo le scosse di terremoto della mattina, tutti avevano deciso di lasciare l’albergo, avevano pagato ed avevano raggiunto la hall, pronti per ripartire non appena sarebbe arrivato lo spazzaneve. Ma il mezzo non è mai arrivato.

Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni un messaggio di condoglianze per le vittime della slavina così come il premier spagnolo Mariano Rajoy ha espresso la sua solidarietà ed ha offerto al presidente del Consiglio “qualsiasi aiuto consideri utile”.

In queste ore i carabinieri forestali di Pescara sono nella sede della Provincia per acquisire tutti i documenti che possono interessare le indagini della Procura in merito alla tragedia. Si tratta dell’acquisizione di tutte le carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell’area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dall’ente. Richieste, movimenti, organizzazione di spalaneve, turbine, richieste di soccorso e quanto riguarda la viabilità di quella zona.

Immagine da Twitter

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