Operazione anticamorra dei carabinieri di Caserta nelle province di Caserta, Benevento, Catania e Terni, coordinati dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, di arresti domiciliari e del divieto di dimora in Campania nei confronti di 10 indagati.
Tra i destinatari dei provvedimenti spiccano l’ex sindaco del Comune di San Felice a Cancello e ex consigliere presso la Regione Campania, Pasquale De Lucia, Rita Emilia Nadia Di Giunta, expresidente ed a.d. della Società “Terra di lavoro spa”, nonché Antonio Zagaria, fratello del noto boss Michele Zagaria.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, con l’utilizzo del metodo mafioso.
Gli appalti finiti nel mirino dei carabinieri riguardano il Piano di Insediamento Produttivo del Comune di San Felice a Cancello (Caserta), in particolare la realizzazione dell’impianto per l’illuminazione pubblica e opere da eseguire nel cimitero. Si tratta di lavori da un milione e 342mila euro finiti nelle mani di ditte ritenute legate alla fazione Zagaria clan dei Casalesi.
Gli inquirenti hanno scoperto che a pilotare gli appalti sarebbero stati l’ex sindaco di San Felice ed ex consigliere regionale della Campania, Pasquale De Lucia, con l’aiuto di altri dirigenti comunali, e Rita Nadia Di Giunta, ex presidente e a.d. della società “Terra di Lavoro” della Provincia di Caserta.
“Sono stati documentati numerosi episodi di corruzione, che si concretizzavano attraverso la consegna di denaro e con la promessa dell’apporto elettorale del clan”. È stato documentato inoltre il tentativo di rendere edificabili anche zone a rischio idrogeologico. Due dei provvedimenti di arresto (quelli di De Lucia e Antonio Zagaria) sono stati notificati in carcere.
Gli altri destinatari dei provvedimenti in carcere sono l’a.d. Rita Nadia Di Giunta, l’ex consigliere comunale di San Felice, Clemente Biondillo, il responsabile dell’Ufficio Tecnico di San Felice, l’architetto Felice Auriemma e l’imprenditore Fabio Oreste Luongo, ritenuto vicino al clan.
Arresti domiciliari, invece, per Francesco Di Giunta, fratello di Nadia Di Giunta; per Alfredo Pane, segretario generale del Comune di San Felice e l’imprenditore Costantino Capalbo. Infine è stato disposto un divieto di dimora in Campania per Alfonso Di Giunta, padre di Nadia e Francesco Di Giunta, imprenditore siciliano.