Una città in tilt per il proprio idolo per il suo idolo, il suo re. Questa la sintesi della giornata vissuta da Diego Armando Maradona, protagonista ieri al teatro San Carlo di Napoli di uno spettacolo teatrale, “Tre volte 10” (a 30 anni dal primo scudetto del Napoli) in cui sotto la regia di Alessandro Siani ha ripercorso le tappe più importanti della propria carriera e della propria vita, non solo come sportivo ma come uomo.
Riduttivo dire che che il teatro fosse strapieno: imponenti le misure di sicurezza per uno spettacolo che ha alternato comicità e dramma, aneddoti e appelli impegnati; il tutto in un clima da stadio, con vari passaggi dell’esibizione interrotti dai cori dei tifosi presenti in sala del Napoli (e di Maradona).
Una serata piena di ilarità (“Mi sono riavvicinato alla Chiesa con il Papa argentino… ora siamo in due” – ride .ndr.) in cui non è mancato un appello alla legalità: “Non sparate, non prendete la droga. Tutte le persone che sono qui sono l’esempio più grande, perché loro hanno vinto. Sono certo che Napoli ce la farà. Lottando come Koulibaly e prendendo la palla come Pepe Reina. Io non tradisco e non lo dico per nessuno… Io ho fatto quello che ho fatto e sono stato felicissimo a Napoli. Grazie di essere venuti, qui mi sento a casa”.
Un soggiorno quello napoletano in cui non sono mancati i punti di contatto tra il passato ed il presente della sua vita e della città: dalla foto con Lorenzo Insigne (presente alla serata con Callejon e Pepe Reina) all’incontro con Cristiana Sinagra, la madre di Diego Armando junior, il figlio nato nel 1986 ma per anni non riconosciuto dal Pibe de Oro.
De Laurentiis a fine serata afferma: “Se questa storia finisce qui? No: Maradona non finisce. Con Maradona ci siamo incontrati; appena avrà risolto le sue pendenze con il fisco, penso per lui al ruolo di ambasciatore del Napoli nel mondo”. E il sindaco De Magistris è già pronto a conferirgli al cittadinanza onoraria: “Per maggio stiamo pensando ad un festeggiamento popolare, stasera è tutto bellissimo ma pensiamo ad un evento che possa coinvolgere tutti napoletani”.