Ancora un omicidio da risolvere per il commissario Lojacono. Stavolta il caso riguarda la morte di una bellissima cameriera, il cui corpo viene ritrovato nella cantina di un fatiscente condominio di Pizzofalcone. Le indagini inducono a ipotizzare che l’assassino possa essere il marito della donna.
Lojaocono inizia a indagare sull’omicidio di questa donna, Teresa, donne delle pulizie in un condominio. I sospetti portano a due presunti colpevoli: Giacomo Scognamiglio, che era segretamente innamorato di lei, e Fabio Vassallo, che aveva avuto una storia con la donna.
Chi confesa l’omicidio, dopo tante indagini, è la moglie di quest’ultimo che in passato aveva scoperto il tradimento del compagno. La donna però non è la vera assassina di Teresa: non è stata lei a soffocarla. Lojacono ricorda che nel corpo della vittima era stato trovato del gesso: questo particolare incasterà il vero colpevole, Vincenzo Marino, marito della portiera del palazzo. L’uomo si era già macchiato di un delitto, uccidendo una ragazza che, come Teresa, lo aveva rifiutato.
Lojacono deve inoltre affrontare le crisi e la rabbia della figlia, che lo accusa di esserse andato da Agrigento. L’uomo decide così di denunciare per calunnia Lomonaco, colui che lo ha accusato di passare informazioni alla mafia.