Governare il Paese, ma arrivare ad elezioni il prima possibile. Questa la convinzione di Silvio Berlusconi, che in un’intervista al Corriere della Sera illustra la propria prospettiva e conferma la propria intenzione di rimanere in politica e ricandidarsi con Forza Italia.
“Mi candido per vincere: voglio vincere le prossime elezioni con il centro-destra, – afferma – che mi auguro unito su un progetto liberale e riformatore. Dico però che l’Italia è troppo fragile per permettersi governi espressione di una minoranza di elettori, e nei quali il resto del Paese non si riconosce. Se gli italiani non daranno più del 50% a un solo polo, sarà inevitabile accordarsi. Ma non è certo il nostro obbiettivo. Noi vogliamo vincere da soli con il 51% e consideriamo un accordo con altre forze una soluzione residuale. La Lega? Lavoriamo bene con loro in tante regioni e tanti comuni, c’è una classe dirigente concreta con cui è agevole collaborare”.
Berlusconi sottolinea la necessità nell’immediato di una continuità di governo: “Quello di Gentiloni è chiaramente un governo di transizione verso il voto, ma i problemi, come la povertà crescente, sono gravi e non si vive di legge elettorale. Perciò siamo disponibili, dall’opposizione, a votare ogni provvedimento che a nostro parere sia positivo e utile per gli italiani”.
La priorità però rimane la legge elettorale: “Vogliamo il voto nel tempo più breve possibile, ma è necessaria una legge elettorale che consenta di andare al voto con un sistema ordinato e razionale, basato sul proporzionale. Il governo Renzi è caduto perché ha voluto usare il referendum per ottenere quella legittimazione elettorale che non aveva mai avuto dalle urne. È ora quindi che gli italiani possano scegliere da chi essere governati. La Consulta? Bisognerà capire se la sentenza della Corte sarà auto-applicativa o servirà comunque un intervento del Parlamento, ma mi affido al ruolo di garante del Presidente della Repubblica”.
Berlusconi poi lancia una stoccata a chi lo definiva fuori dai giochi: “É stata un’illusione che non ha portato loro fortuna. Tutti coloro i quali l’hanno coltivata sono andati incontro a sconfitte clamorose. Non sono mai stato vendicativo, quindi non sono capace di gioire per le sconfitte degli altri: sarebbe meschino. Il fatto è però che combattendo Berlusconi hanno pensato di poter combattere quei milioni di italiani ai quali ho dato rappresentanza. É questa Italia, che la sinistra non conosce e non capisce, che li ha sconfitti”.
E sul Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo dice: “Una loro vittoria sarebbe ovviamente una iattura per il Paese. Ma non accadrà. Gli italiani quando sono stati chiamati ad esprimersi con il voto hanno sempre dimostrato grande buonsenso. In questi anni la classe politica, non solo quella di sinistra, ha fatto molto per spianare la strada a Grillo, ma gli italiani sono più maturi dei politici che li rappresentano”.