Nella domenica del 15 gennaio, dopo le parole di Renzi e Berlusconi, si aggiunge anche la voce del Movimento 5 Stelle, la cui posizione è stata affidata al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, intervistato da Maria Latella a SkyTg24.
Il tema più dibattuto è come sempre la legge elettorale, ma non mancano frecciate a Renzi (che ha definito il M5S un algoritmo): “Per noi si potrà andare a votare con la legge che esce dalla Corte Costituzionale, applicata in modo coerente e uniforme. Renzi preferisce guardare in casa dei altri. Dice che faranno un programma in modo originale, ma noi lo stiamo già facendo. Cerca solo di buttare fango ma è meglio che guardi in casa sua. I cerchi magici non portano bene. Il fallimento in Rai lo attribuisco a Renzi, che ha voluto al vertice dell’azienda Campo Dall’Orto con un modello di legge che non esiste da nessun altra parte in Ue”.
Sulle questioni in seno al Parlamento Ue, invece, i toni cambiano e Fico ammette che qualcosa non ha funzionato: “Non sapevo che avremmo aderito ad Alde. Lo reputo un errore e anche questo errore andrebbe ammesso. Nel Parlamento Ue c’è un meccanismo che ci costringe alle alleanze, ma il nostro posto vero è nei non iscritti, finché non raggiungiamo il numero per fare il gruppo nuovo. Io posso solo immaginare una Ue sotto l’ombrello dell’Ue, che lavori per il bene dei popoli europei: vorremmo trasparenza”.
Tornando alla politica interna, Fico lancia una stoccata anche a Berlusconi: “Ancora continua a parlare? Il suo obiettivo è portare avanti la legislatura il più possibile perché ha bisognno di una soluzione per potersi candidare. È assurdo che nel 2017 Berlusconi abbia ancora il potere di parola per fare il male dell’Italia”.
E sul caso Marra afferma: “Ora comunque è in galera, ma è stato un errore. Quando si sbaglia bisogna dirlo perché siamo diversi da altri partiti. Nessuno pensava che sarebbe stato facile governare Roma, ma a Livorno, ad esempio siamo riusciti ad andare a buon fine utilizzando un modello totalmente diverso dal PD”. Poi una battuta sul collega Di Maio e i suoi errori calligrafici: “Anche io, a volte, sono in lotta con il congiuntivo (ride, ndr.)”.