Si chiama Burian ed è la perturbazione che porterà dalla metà della prossima settimana un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo in Italia, già martoriata dalla neve e dal gelo in queste ore dopo alcuni giorni di “tregua”.
Dopo l’arrivo di aria artica in questo weekend, Burian (anticiclone proveniente dalla steppe russo/siberiane) insisterà sulla nostra penisola a partire da martedì 17 gennaio: ad essere colpite saranno sopratutto le aree del Nord Italia e del Centro Sud, con neve prevista anche sulla costa e temperature ancora più basse, sempre più sotto lo zero.
Ma già in questi giorni i danni sono più che ingenti (300 milioni il danno economico calcolato dalla Coldiretti per il settore agricolo, con alto rischio di speculazione sui prezzi): in Sardegna l’allerta meteo è stata prolungata fino alle 10 di mercoledì 18 gennaio, a causa delle nevicate verificatesi soprattutto nel nord dell’isola (anche a bassa quota).
L’allerta gialla della Protezione civile è tuttora attiva nelle regioni Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, quasi tutta la Basilicata e le zone costiere della Campania (con neve sul Vesuvio e sull’Epomeo), mentre nelle zone colpite dal terremoto si moltiplicano le manifestazioni di protesta per lo stato di avanzamento dei lavori di costruzione degli alloggi per gli sfollati.
In Abruzzo toccati anche -19,9 gradi (sull’Altopiano delle Cinquemiglia, in provincia dell’Aquila, a 1.250 metri di quota), minime sulla costa vicine allo zero. Sull’A2 “Autostrada del Mediterraneo” è stato consentito solo ai veicoli leggeri muniti di catene a bordo o di gomme invernali, mentre a Milano è corsa contro il tempo per ripristinare gli impianti di riscaldamento alla Pinacoteca di Brera per salvare le tele danneggiare dal freddo repentino e pungente e dalla conseguente umidità relativa.