Diventa terreno di scontro per la poltica italiana e quella tedesca il tema FCA, richiamata recentemente dalle autorità per l’ambiente statunitensi per possibile violazioni sulla emissioni dei veicoli diesel.
A sollevare il vespaio è il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt, riferendosi all’ipotesi di un uso di software irregolari (così come accaduto con Volkswagen, ndr.) interpellato dalla Bild on Sonntag: “Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell’opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali. FCA si è rifiutata di chiarire ora la commissione europea garantisca il richiamo dei modelli in questione”.
Una risposta (indiretta) è prima arrivata il ministro dei Trasporti italiano Graziano Delrio, che nega l’esistenza di sudditanza verso il colosso italo-statunitensi e garantisce standard severi per i controlli. Poi la stoccata del ministro Roberto Calenda intervistato da Giovanni Minoli su La7: “Berlino, se si occupa di Volkswagen, non fa un soldo di danno. Le agenzie Usa di solito sono abbastanza indipendenti. Ma ora non so, bisogna vedere le carte”.