Nuovo capitolo del dramma dell’ex maratoneta Vincenza Sicari, da due anni vittima di un caso clinico complesso con svariati ricoveri in ospedale senza ottenere risposte sulla causa della propria malattia.
Dopo uno straziante appello dell’atleta sul sito della Fidal e rilanciato sui social (“Datemi una diagnosi, ditemi di cosa sto morendo”), arriva ora un comunicato della direzione dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, dove la Sicari è ricoverata, che però lamenta la “rottura del rapporto fiduciario con la paziente” addebitabile (secondo il nosocomio) alla paziente stessa, che si sarebbe rifiutata di dare il consenso ad alcuni esami.
Nella nota si legge: “La ex maratoneta ricoverata presso il nostro ospedale è affetta da oltre due anni da una paraplegia la cui natura, dopo numerosi ricoveri in molti e qualificati ospedali italiani, non è stata accertata. I sanitari del nostro reparto di neurologia, dove è degente, hanno effettuato o ripetuto tutti gli accertamenti ritenuti necessari, anche quelli non considerati appropriati ma fortemente sollecitati dalla paziente o dai suoi legali”.
“La paziente – prosegue il comunicato – non ha peraltro prestato il suo consenso alla esecuzione di alcuni di questi, utili per giungere ad una definizione diagnostica. Non c’è stata alcuna inerzia né alcuna resistenza da parte della équipe curante, ma il rapporto fiduciario con la paziente sembra essersi interrotto. Per i motivi predetti la signora Sicari è stata dichiarata dimissibile, non certamente perché il Sant’Andrea non abbia tutte le competenze necessarie per l’approfondimento diagnostico. Pur non ritenendo che altri ospedali possano fare di più di quanto è stato fatto presso il nostro nosocomio, la direzione non si è mai opposta ad un trasferimento in altra sede”.