Roberto Di Legami, direttore della polizia postale che ha condotto l’inchiesta sul cyber spionaggio ai politici, è stato rimosso ieri sera dal capo della polizia Franco Gabrielli. Al suo posto arriva Nunzia Ciardi, già al vertice del dipartimento Lazio. ”Non so che dire, questa è una sorpresa”, ha commentato di Legami.
Intanto arrivano le prime prese di posizione di Giulio Occhionero: “Non abbiamo mai rubato dati né svolto attività di spionaggio. Gli indirizzi mail sono pubblici e alla portata di tutti e non c’è alcuna prova di sottrazione di dati da parte nostra”, hanno detto i fratelli Occhionero nel corso dell’interrogatorio di garanzia svoltosi nel carcere romano di Regina Coeli.
“Il mio assistito nega di aver fatto attività di spionaggio, i server all’estero li aveva per lavoro”, aveva affermato dall’avvocato Stefano Parretta, difensore di Giulio Occhionero, prima di entrare nel carcere di Regina Coeli per l’interrogatorio di garanzia dopo gli arresti di ieri.
“Oggi risponderò alle domande del gip – aveva detto Parretta – ha cose da chiarire: questa è una vicenda ancora tutta da scrivere e lui nega di aver fatto alcunché di illecito“. Il difensore di Giulio aveva aggiunto che “i server all’estero erano utilizzati per il suo lavoro, gli indirizzi che aveva sull’agenda sono indirizzi che possiamo avere tutti noi sul computer”.
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