La risoluzione dell’omicidio della moglie del notaio permette a I Bastardi di Pizzofalcone di mettersi in mostra. Fino a quando il commissariato non chiuderà definitavamente, saranno loro a doversi occupare di omicidi. Per i “bastardi” è giunta l’ora di affrontare un nuovo caso di omicidio che arriva nel cuore della notte. Lojacono dovrà risolvere un altro caso scoperto da due nobildonne napoletane. A essere ucciso stavolta è l’autista delle due signore.
Le donne giurano di aver visto gli omicidi, che avrebbero beccato l’autista di spalle. I due, arrivati in moto, lo avrebbero ucciso in un istante, senza lasciargli scampo. Un regolamento di conti, una vendetta? Il gruppo di Pizzofalcone inizia ad indagare e scopre che l’uomo aveva trascorso un passato in ambienti malavitosi, finendo in carcere per otto anni.
Le donne giurano però di non conoscere il passato dell’uomo di cui parlano con molta malinconia. “Era un uomo per bene, non lo avremmo mai immaginato”, rispondono all’ispettore. La loro risposta sembra poco credibile ma sarà il tempo a dire la verità.
Lojacono decide di andare a fare quattro chiacchiere con la famiglia di Vincenzo. “Mio padre aveva tanti nemici ma non ne conosco nemmeno uno. Ma uno c’è, ora che ci penso”, racconta la figlia. L’uomo, che si ipotizzia sia l’omicida di Vincenzo, avrebbe avuto qualche dissidio con Vincenzo ed è stato uno dei suoi compagni in carcere.
“Io a Gramaglia non l’ho amazzato, sì in carcere ci siamo presi a cazzotti ma l’ho fatto solo per rimettermi nel giro. Chi ha un passato così brutto non è che cambia vita e il passato se ne va. È questo quello che è successo a Vincenzo”, confessa Bukar.
Ma un altro omicidio, che si scoprirà avere un diretto collegamento con il primo e con altre morti del passato, svelerà nuovi e sorprendenti scenari. I “bastardi” scoprono infatti che un altro uomo, di nome Cosimo Capuano, è stato ucciso e l’arma utilizzata è la stessa che ha steso in pochi secondi Vincenzo Gramaglia.
Lojacono in poco tempo scopre che Cosimo, un buttafuori conosciuto da molti, spacciava droga. Grazie a un suo amico, l’ispettore scopre che il suo nome è legato a quello del criminale Castrovillari. Intanto Pisanelli assiste a un suicidio alla stazione della metro: una donna, sull’ottantina, si butta sotto la metro. Pisanelli crede che si tratti di un omicidio.
Lojacono scopre che le due donne in passato hanno perso la loro nipote, uccisa da due delinquenti. I due omicidi sono gli stessi uomini che sono appena stati uccisi, ovvero Vincenzo e Cosimo. Le due nobildonne per vendicarsi hanno assunto Gramaglia, sparandogli poi in testa.
Nel frattempo tra Lojacono e la dottoressa Piras sta nascendo qualcosa. La donna ha un debole per lui e fa di tutto per farglielo capire. L’ispettore sembra ricambiare…