Oltre 30 territori italiani al voto per il rinnovo degli organi delle “nuove” Province. Si tratta di Ancona, Ascoli, Belluno, Brescia, Como, Forlì, Frosinone, Grosseto, La Spezia, Latina, Lecco, Livorno, Monza, Novara, Padova, Perugia, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verbano, Verona e Vicenza.
Rimandate per il maltempo a Pescara, Chieti, Isernia, Potenza, Matera, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce. Secondo quanto stabilito dalla riforma Delrio: il Presidente, un sindaco eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della Provincia, resta in carica 4 anni) e il Consiglio provinciale, composto da sindaci e consiglieri comunali eletti da sindaci e consiglieri dei comuni della Provincia, resta in carica 2 anni.
L’Assemblea dei Sindaci, invece, è un organo in cui siedono tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia. Il numero dei Consiglieri provinciali varia a seconda della fascia della popolazione della Provincia, da un minimo di 10 ad un massimo di 16. È eletto Presidente della Provincia il Sindaco che consegue il maggior numero dei voti ‘ponderati’.
Il voto di ciascun elettore è infatti proporzionale al numero di cittadini che il consigliere comunale e il sindaco rappresentano, in base alla popolazione residente nel Comune di appartenenza. In caso di parità è eletto il candidato più giovane. Per l’elezione del Consiglio è previsto un voto di lista, con la possibilità di esprimere un voto di preferenza per uno dei candidati della lista.
Le operazioni di scrutinio inizieranno alla chiusura dei seggi o il giorno dopo. Il giorno successivo ad ogni elezione saranno proclamati i nuovi Presidenti di Provincia e i nuovi Consiglieri provinciali eletti.