Scoppia un caso in Israele, dopo la condanna di Elor Azaria, il giovane soldato condannato per la morte di un palestinese, ucciso con un colpo alla testa mentre era a terra inerme, già ferito.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è detto favorevole alla grazia per “È un giorno difficile e doloroso per Elor, la sua famiglia, i soldati israeliani, i loro genitori e per i cittadini del nostro Paese”. Tanto il ministro della Difesa Moshe Yaalon, quanto il premier Benjamin Netanyahu, avevano condannato il comportamento di Azaria, sottolineando che il giovane aveva violato il codice etico dell’esercito dello Stato ebraico.
La decisione sulla grazia spetta al presidente Reuven Riviln.
La corte militare, formata da tre giudici, ha respinto gli argomenti degli avvocati di Azaria secondo cui il militare avrebbe agito per legittima difesa. “Non si può usare questo tipo di forza, anche quando stiamo parlando della vita del nemico – ha detto la corte nel suo verdetto -. Noi condanniamo unanimemente l’accusato per omicidio e per non aver seguito le regole di condotta”. La sentenza vera e propria, comunque, verrà depositata tra un mese, e potrebbe prevedere una pena massima di venti anni di carcere.