Per la prima volta dal 1959, i prezzi al consumo in Italia registrano una variazione negativa (-0,1%). Secondo l’Istat, dunque, il 2016 si chiude in deflazione. L'”inflazione di fondo”, calcolata al netto degli alimentari freschi e dei prodotti energetici, rimane invece in territorio positivo (+0,5%), pur rallentando la crescita da +0,7% del 2015.
Ma a dicembre, secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,5% nei confronti dell’anno scorso.
Per il dato congiunturale bisogna tornare fino a febbraio 2015 per trovare un altro aumento dello 0,4%, mentre è necessario rimontare fino ad aprile 2012 per avere un incremento più alto, pari allo 0,5%. Per quanto riguarda l’andamento tendenziale, invece, un altro aumento dello 0,5% si ebbe nel maggio 2014, mentre occorre risalire fino ad aprile dello stesso anno per trovare un balzo più ampio e pari allo 0,6%.
La ripresa dell’inflazione a dicembre 2016, sottolinea l’istituto di statistica, è dovuta principalmente alle accelerazioni della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,6%, da +0,9% di novembre), degli Energetici non regolamentati (+2,4%, da +0,3% di novembre) e degli Alimentari non lavorati (+1,8%, era +0,2% il mese precedente).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,3% su base mensile e dell’1,0% su base annua (era +0,5% a novembre) L'”inflazione di fondo” sale a dicembre a +0,6% (da +0,4% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,7% (da +0,4% di novembre).
Dopo trentaquattro mesi di variazioni tendenziali negative, i prezzi dei beni tornano a registrare una variazione positiva (+0,1% da -0,4% di novembre), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera, portandosi a +0,9% (era +0,5% a novembre).
L’aumento su base mensile dell’indice generale è principalmente dovuto agli aumenti dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%), degli Energetici non regolamentati (+1,1%), degli Alimentari non lavorati (+1,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona crescono dello 0,4% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali (da -0,1% di novembre). A dicembre, sulla base delle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,4% su base congiunturale e dello 0,5% su base tendenziale (da +0,1% di novembre). La variazione media annua relativa al 2016 è negativa e pari a -0,1%, (da +0,1% del 2015).