Sono in tutto 10 le persone finite in manette nell’ambito dell’operazione “Blackout” dei carabinieri di Gibellina e Salaparuta, coadiuvati, in fase esecutiva, da personale del Comando di Trapani.
Colpito un gruppo criminale dedito ai furti di rame. L’attività d’indagine, durata più di due anni, “pone fine ad una serie di condotte delittuose, in danno di strutture pubbliche e private, che hanno creato non pochi disagi all’intera popolazione”.
L’indagine ha riguardato un complesso di servizi di polizia giudiziaria diretti (perquisizioni, osservazioni e pedinamenti) corroborati dalle risultanze di attività tecniche d’intercettazione (di conversazioni telefoniche e tra presenti).
I capi d’imputazione contestati sono principalmente riconducibili a delitti contro il patrimonio, aventi per lo più ad oggetto la sottrazione di consistenti quantitativi di cavi elettrici con anima di rame (ca. 400 kg. complessivi) destinati ad essere trattati mediante bruciatura delle guaine protettive e poi rivenduti sul mercato nero di tale prezioso metallo.
“Di seguito si elencano vari eventi a rilevanza penale contestati nel provvedimento notificato la scorsa notte:
Tra gli arrestati vi sono Alì Bouaziz, tunisino cl.’65 (già ristretto presso la casa circondariale di Trapani per altri reati) al quale è stata applicata la custodia cautelare in carcere, e Gaetano Mancuso, venticinquenne gibellinese sottoposto agli arresti domiciliari.