Capodanno in casa per sette italiani su dieci. A dirlo sono le stime del Centro studi Confcooperative nelle quali si legge che anche che le bollicine usate per brindare al 2017 saranno italiane: saranno oltre 60 milioni le bottiglie di spumante e prosecco stappate, il 6% in più rispetto al 2015.
La spesa per il cenone raggiungerà i 2,1 miliardi e sommata quella del Natale porta a 4,6 miliardi la spesa alimentare delle feste. Resteranno fuori dal menù i cibi etnici (come sushi o sashimi), mentre saranno in pole position le eccellenze del Made in Italy: vongole e frutti di mare per i primi piatti (40 milioni di euro); pesce per i secondi piatti (210 milioni); carne, salumi e uova (230 milioni); vini, spumanti e prosecchi (200 milioni); frutta, verdura e ortaggi (170 milioni). Pasta, pane, farina e olio (200 milioni). Non mancheranno formaggi freschi e stagionati (42 milioni) e chiuderà un ricco carrello dei dolci, panettone e pandoro in primis (195 milioni).
L’Unione Nazionale Consumatori (Unc) ha cercato di allertare gli italiani nella speranza che si possano ridurre gli sprechi e quindi spendere il giusto. Nel loro decalogo di consigli si legge di variare nella scelta dei punti vendita, di non esagerare con le quantità, di stare attenti alle date di scadenza e soprattutto alle offerte promozionali che spesso possono celare delle insidie.