L’uso dei voucher, dal 2008 al 2016, ha segnato una crescita esponenziale pari al 27mila per cento. I dati diffusi dalla Uil indicano che nel 2008 sono stati venduti 535.985 voucher e in seguito, con l’estensione progressiva del buono-lavoro a quasi tutti i settori privati, si è arrivati nel 2016 a quota 145.367.954.
Il 64% è venduto al Nord (93,2 milioni), il 36% è suddiviso tra il Centro (26,3 milioni) ed il Sud (25,8 milioni di voucher). Le prime 5 Regioni sono Lombardia (27 milioni), Veneto (18,5), Emilia Romagna (18,2), Piemonte (11,9) e Toscana (10,6). Se si osserva l’incremento dell’uso, in testa troviamo Campania (+43,7%), Sicilia (+39,1%) e Toscana (+32,1%).
Milano è la città che guida la classifica, con quasi 10 milioni di voucher (9,8) seguita da Torino (5,6) e Roma (5,1). Oltre il 50% dei voucher (oltre 73 milioni) vengono utilizzati in settori ai quali è stato esteso nel 2012 il voucher (industria, edilizia, trasporti). Fra gli altri settori in testa c’è il turismo (21 milioni) e il commercio (18,4 milioni).
Ultimi sono l’agricoltura con 2,1 milioni e i lavori domestici 4,7 milioni, settori per i quali era stato creato il voucher.
Intanto giunge la notizia che riprenderà l’11 gennaio in commissione Lavoro della Camera l’esame delle proposte di legge di riforma del lavoro occasionale e accessorio, cioè dei voucher, che erano ferme da maggio. Il presidente della commissione Cesare Damiano, primo firmatario di una delle proposte, spiega che “lo scopo è di fare una buona legge che eviti gli abusi verificatisi negli scorsi anni”.