“Non sono emersi collegamenti di Anis Amri con altri possibili complici o fiancheggiatori a Milano o nel Milanese”. Così il questore di Milano, Antonio de Iesu: “So che il fatto che il camion sia partito dal Milanese e che il presunto terrorista sia tornato nel Milanese possa sembrare la chiusura di un cerchio; in realtà pare essere solo un caso”.
E per il ministro dell’Interno, Marco Minniti, Amri in Italia si è mosso da solo: “Da quando è venuto in Italia, Amri si è mosso in maniera solitaria. Ci sono indagini in corso, che valuteremo, d’intesa con la magistratura che sta lavorando molto intensamente con le forze di polizia. Come si vede, e come si è visto in passato, nessun dettaglio viene trascurato: posso veramente garantirlo in piena coscienza a tutti gli italiani”.
Secondo il ministro, comunque, “l’Italia non è mai stata solo un paese di passaggio” di personaggi legati al terrorismo intenazionale jihadista. “Noi abbiamo fatto 132 espulsioni dal 2015, c’è un’attività molto intensa di prevenzione e repressione che non può essere in alcun modo sottovalutata”.
“La stessa questione della neutralizzazione di Amri a Sesto San Giovanni testimonia che che noi abbiamo un sistema di sicurezza e controllo del territorio che consente a una volante di intervenire e neutralizzare quella che era in quel momento una significativa minaccia”, ha aggiunto Minniti.
Sul rischio terrorismo, per il ministro, “l’idea di sicurezza che ho è guardia altissima, non sottovalutare nulla, mettere in campo tutto quello che è necessario per garantire la tranquillità dei cittadini e contemporaneamente consentire però a ogni cittadino di poter vivere felicemente e liberamente queste vacanze”.
“Non siamo preoccupati, ma siamo occupati: si sta lavorando con una straordinaria intensità in un clima di tranquilla sicurezza. Abbiamo un modello di sicurezza diffuso sul territorio che funziona molto bene, fatto attraverso la cooperazione delle forze di polizia nazionali e locali“, ha concluso.