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Amri, perquisizioni in carceri italiane e in due case|Diffusa una foto dell’uomo nella stazione di Torino

Secondo la televisione Wdr, il 10 maggio scorso Anis Amri venne segnalato da Berlino a Roma come “soggetto pericoloso”. Fu un allert partito dall’antiterrorismo tedesco a chiedere di bloccare il “futuro” killer di Berlino, nel caso in cui fosse stato fermato per un controllo.

Il giovane tunisino era quindi stato “attenzionato” dopo che il suo nome era stato inserito in un elenco di potenziali radicali islamisti. Stando a quanto rivela il “Corriere della Sera”, l’antiterrorismo tedesco avrebbe scoperto il legame tra Amri e il predicatore estremista Abu Walaa.

A novembre un’indagine porta in carcere 5 potenziali jihadisti legati a Walaa, tra cui un certo Boban Simeonovic, 36 anni, serbo-tedesco, che, secondo le autorità tedesche, sarebbe stato una guida per Amri nella radicalizzazione: a fine 2015 l’attentatore di Berlino avrebbe voluto partire per la Siria e fu proprio Simeonovic a curare la sua preparazione fisica.

Intanto, la polizia ha diffuso un nuovo fotogramma del tunisino ripreso, alle ore 22,14, dalle telecamere a circuito chiuso presenti nella stazione Porta Nuova di Torino. La polizia ha eseguito una serie di perquisizioni nelle carceri italiane dove Amri è stato detenuto e anche in due appartamenti ad Aprilia dove sarebbe stato ospite lo scorso anno, secondo quanto accertato dal pm Francesco Scavo. Nelle stesse case potrebbero ancora risiedere alcune persone che hanno avuto rapporti con il terrorista tunisino.

Un tunisino di 40 anni è stato arrestato a Berlino nell’ambito delle indagini sull’attentato di Anis Amri. Lo ha confermato la procura generale. L’uomo è sospettato di essere “un presunto contatto” di Amri, giacché il suo “numero di telefono era nello smartphone” dell’attentatore ritrovato dagli investigatori.

“Ulteriori indagini indicano” che il tunisino “potrebbe essere coinvolto nell’attentato” di Berlino, precisa la Procura tedesca spiegando “che per questo è stato temporaneamente arrestato”. Secondo quanto riferisce Spiegel online, citando “ambienti di sicurezza” le perquisizioni sono avvenute nel quartiere di Tempelhof, a sud della città.

Si fa nuova luce, infine, sugli spostamenti di Amri dopo la strage. Secondo “La Repubblica”, il tunisino avrebbe fatto tappa anche in Olanda. Nello zaino dell’uomo è stata infatti ritrovata una tessera sim olandese che faceva parte di uno stock distribuito solo tra il 20 e il 22 dicembre nei centri commerciali di Breda, Nijmegen e Zwolle. Amri. Da lì la partenza per Lione.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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