Tra i suoi pari o superiori nessuno dubita della forza di Vaiana a divenire leader. In Oceania si vede un’evoluzione del femminismo: nel film non si affronta l’emancipazione femminile, perché è data per scontata; nessuno mette in dubbio che solo lei, donna, può salvare il suo popolo, nessuno la ritiene non in grado di affrontare l’oceano perchè donna.
Nel suo mondo, la donna è già rispettata e gode di pari opportunità: la sua ribellione non riguarda la rottura di una tradizione maschilista ma il recupero di essa. E la figura femminile che viene messa in rilievo non è solo quella della protagonista ma anche della nonna che invita la fanciulla a seguire la sua testa.
Il messaggio umano che viene lanciato è ugualmente forte a quello della natura, che viene esaltata dai colori e dalla bellezza della Polinesia, dalla storia e cultura di un popolo, immortale nei tempi. E ancora una volta, come già avvenuto in Frozen, il male non è rappresentato dall’uomo in quanto tale, ma dalla natura che si ribella a ciò che l’uomo le ha fatto.
Messaggi al passo con i tempi dunque: dall’emancipazione femminile ormai data per scontata, alla natura spesso calpestata dall’uomo, tutto reso affascinante dalla bellezza dei paesaggi polinesiani.
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