“Invoco la pace per chi è stato ferito o ha perso una persona cara a causa di efferati atti di terrorismo, che hanno seminato paura e morte nel cuore di tanti Paesi e città”. Così Papa Francesco nel suo messaggio natalizio prima della benedizione Urbi et Orbi.
Il Pontefice ha menzionato profughi, migranti e rifugiati, vittime della tratta, “popoli che soffrono per le ambizioni economiche di pochi e l’avida ingordigia del dio denaro”. Pace “ad abbandonati ed esclusi, a quelli che soffrono la fame e a coloro che sono vittime di violenze”, ha continuato il Pontefice.
“Pace alle donne e agli uomini dell’amata Terra Santa, scelta e prediletta da Dio. Israeliani e Palestinesi abbiano il coraggio e la determinazione di scrivere una nuova pagina della storia, in cui odio e vendetta cedano il posto alla volontà di costruire insieme un futuro di reciproca comprensione e armonia”.
“Pace agli uomini e alle donne nella martoriata Siria, dove troppo sangue è stato sparso. Soprattutto nella città di Aleppo, teatro nelle ultime settimane di una delle battaglie più atroci, è quanto mai urgente che si garantiscano assistenza e conforto alla stremata popolazione civile, rispettando il diritto umanitario”.
Il messaggio finale contro le atrocità della guerra: “È tempo che le armi tacciano definitivamente e la comunità internazionale si adoperi attivamente perché si raggiunga una soluzione negoziale e si ristabilisca la convivenza civile nel Paese”, ha concluso il Papa.
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