Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha ratificato con 14 voti una risoluzione che condanna e e dichiara privi di validità legale gli insediamenti israeliani in Cisgiordania.
L’approvazione è stata resa possibile dall’astensione al voto degli Stati Uniti, che in passato, sotto la presidenza Obama, avevano duramente criticato le politiche di Israele dopo il fallimento dei negoziati di pace del 2009.
Un voto che ha subito generato reazioni contrastanti: per il presidente palestinese Abu Mazen si tratta di un voto che ha il sapore della vittoria, un voto che “rappresenta un grande schiaffo alla politica israeliana ed è una unanime condanna internazionale delle colonie” e che potrebbe aprire alla soluzione a due stati.
Durissimo invece il commento dell’ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che ha già richiamato gli ambasciatori di Nuova Zelanda e Senegal (promotori della risoluzione): “L’amministrazione Obama non solo ha fallito nel proteggere Israele dall’ossessione dell’Onu, ma ha collaborato con l’Onu alle sue spalle. Israele non vede l’ora di lavorare con il presidente Trump per arginare gli effetti di questa risoluzione”. E Trump risponde subito all’appello: “Per quel che riguarda l’Onu, le cose andranno diversamente dopo il 20 gennaio”: