“Ho visto la morte in faccia. Siamo miracolati. Ho sentito il rombo del tir e ho capito che stava accadendo qualcosa di grave”. Queste le parole di Giuseppe La Grassa, palermitano 34enne rimasto ferito nell’attentato di Berlino dove si trovava con la moglie Elisabetta Ragno, a poche dal suo rientro a Palermo.
La Grassa ha 25 punti di sutura in faccia e dovrà essere operato. “Pensavo che il camion fosse imbottito di esplosivo. Avevo detto poco prima a mia moglie che in questo mercatino c’erano pochi controlli. Altre zone di Berlino erano particolarmente controllate”, racconta all’Ansa La Grassa.
“Dopo il forte impatto mi sono rivolto ad un medico tedesco che in un albergo mi ha medicato. Poi siamo stati trasferiti in ospedale. Ieri sera con un volo da Roma siamo arrivati a Palermo – continua il sopravvissuto – Oggi mi volevano operare, ma ho alcune cose da sistemare per la mia attività, così ho rimandato l’intervento ai prossimi giorni”.
La Grassa e la moglie si sentono dei miracolati: “Mia moglie è viva per miracolo. Stava per prendere un panino, ma si era un attimo attardata. È stata superata da una ragazza. La ragazza è morta investita dal camion“, racconta il palermitano. “Io sono stato colpito dalla parte posteriore del mezzo dopo che aveva finito la sua corsa contro le strutture in legno”.
“Come si è visto nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo – aggiunge La Grassa – L’atmosfera era tranquillissima. Noi avevano l’albergo vicino al mercatino. Stavamo rientrando. Mi ricordo della forte accelerazione, del tir finito contro le capannine. Poi ho cercato mia moglie, l’ho trovata e siamo fuggiti“.
La Grassa ed Elisabetta Ragno, originaria di Milazzo, erano andati in Germania per festeggiare l’anniversario di nozze e il suo compleanno. La Grassa gestisce l’associazione di animazione Whoop ed è presidente di Assocultura di Confcommercio.
Foto da Facebook.