Con il passare delle ore ci sono sempre meno speranze di ritrovare in vita Fabrizia Di Lorenzo, l’italiana dispersa a Berlino dopo la strage costata la vita a 12 persone. Il suo cellulare è stato trovato sul luogo dell’attentato. Ma solo oggi, quando la giovane non si è recata al lavoro, è scattato l’allarme.
La ragazza vive e lavora a Berlino già da diversi anni.
“Abbiamo capito che era finita stanotte all’una e mezza, siamo stati noi a chiamare la Farnesina, ma l’aiuto più grande ce lo hanno dato i carabinieri di Sulmona”, ha dichiarato il padre di Fabrizia, Gaetano Di Lorenzo. “Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. È lì con mia moglie in attesa del Dna. Aspettiamo conferme, ma non mi illudo”.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, ci sarebbe anche un cittadino italiano rimasto ferito nell’attentato. L’uomo non sarebbe in gravi condizioni e verrà sentito dagli inquirenti. Secondo altre fonti, ci potrebbe essere anche un altro italiano coinvolto nell’attacco al mercatino di Natale.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano aveva dichiarato: “Ci sono accertamenti ancora in corso a Berlino. Abbiamo indicazioni che ci portano a non escludere in questo momento l’ipotesi che ci possa essere una vittima italiana. Ma attendiamo le informazioni della magistratura tedesca”.
Sempre in serata è arrivato anche l’atteso passo indietro della polizia sul pakistano fermato ieri: il giovane, classe ’93, è stato infatti rilasciato. Lo scrive l’agenzia Dpa citando la procura federale a Karslruhe. “Il sospetto terrorista arrestato nega il crimine. Il 23enne finora contesta tutto”, scriveva l’agenzia Dpa citando ‘ambienti della sicurezza’. Nella tarda mattinata si era infatti diffusa la notizia secondo la quale era arrestato “l’uomo sbagliato”.
“Uno o più esecutori dell’attentato di Berlino potrebbe o potrebbero essere ancora a piede libero”, ha detto il capo della polizia criminale federale Holger Muench. “Siamo decisamente in allarme e stiamo conducendo le indagini in tutte le direzioni”, ha affermato Muench. Intanto le autorità tedesche stanno effettuando l’esame del Dna per verificare l’identità del fermato.
Angela Merkel si è recata sulla Breitscheidplatz e ha deposto dei fiori. La cancelliera è accompagnata, tra gli altri, dai ministri di Interno e Estero, Thomas de Maiziere e Frank-Walter Steinmeier e dal sindaco di Berlino Michael Mueller. Dopo un minuto di silenzio, al riparo dai cronisti, le autorità si sono intrattenute con gli uomini dei soccorsi.
Il periodo di Natale era uno di quelli ad alto rischio terrorismo e, purtroppo, Berlino è stata teatro, ieri, di un attentato, proprio in un logo dove in questi giorni si concentrano centinaia di turisti: un mercatino di Natale.
Nei pressi della Chiesa del Ricordo, un camion si è abbattuto a tutta velocità contro la folla, per poi schiantarsi contro un albero. Il bilancio dell‘attentato è di 12 morti e 48 feriti. Arrestato il guidatore del Tir, un profugo pakistano di 23 anni, mentre il passeggero, di origine polacca, è morto sul colpo. Alcuni media parlavano di una rivendicazione Isis, poi smentita.
Il camion era diretto con una spedizione dall’Italia a Sobiemyśl, a sud di Stettino (in Polonia), situato a circa 180 chilometri da Berlino. In un Tweet, la polizia fa sapere che: “Il tir è stato intenzionalmente lanciato sulla folla”. Ma non c’è alcun collegamento tra l’attentato e il nostro paese: il Tir ha passato la frontiera del Brennero attorno alle 18 di venerdì scorso, dopo aver caricato dei laminati in uno stabilimento della Brianza, in Lombardia.
Tanti gli attestati di solidarietà, tra cui quello di Donald Trump: “Il nostro cuore e le nostre preghiere sono con i cari delle vittime di questo terrificante attentato del terrore a Berlino. Civili innocenti sono stati assassinati in strada mentre si preparavano a festeggiare le vacanze natalizie. L’Isis e altri terroristi radicali islamici uccidono continuamente cristiani nelle loro comunità. Questi terroristi devono essere sradicati dalla faccia della terra”.
Misure di sicurezza antiterrorismo rafforzate in Italia in prossimità delle feste natalizie e nuovi specifici interventi attivati in seguito ai fatti di Berlino e Ankara.
La prima risposta da parte della Germania, stamattina: unità speciali della polizia hanno fatto irruzione attorno alle 4 di martedì mattina in un hangar dell’ex aeroporto di Tempelhof, a Berlino, dove da un anno è stato allestito un grande campo che accoglie i profughi. Lo riferisce Die Welt. L’azione sarebbe collegata alle indagini per ricostruire il contesto del presunto attentatore che ha compiuto la strage.
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