Il ct della Nazionale Italiana Giampiero Ventura è intervenuto al seminario “Il calcio e chi lo racconta” organizzato dall’Ussi a Coverciano, tracciando un bilancio del suo 2016, parlando anche del ricambio generazionale condotto in Nazionale ma anche del futuro in azzurro di Mario Balotelli.
Sull’attaccante del Nizza, Ventura è stato chiaro: “Che Mario sia un giocatore di qualità nessuno lo mette in dubbio e io non ho nulla nei suoi riguardi. Ma per tutti i giocatori, non solo per Balotelli, conta la capacità di far parte di un gruppo, contano il sacrificio e la disponibilità reciproca. opo il colloquio che avrò con lui, dovrà farsi delle domande”.
E proprio sul fronte del gruppo sono arrivate i segnali più importanti per il ct, soprattutto dai giovani: “Dopo l’Europeo eravamo di fronte a un bivio. Secondo me, a differenza degli ultimi anni, molti giovani stavano sbocciando ed era il caso di fare un ricambio generazionale. Il tutto andava fatto non subito ma andava fatto. Abbiamo iniziato bene perché si é percepito che questa era la strada giusta. Gli stage? Inutile fare fare stage a Barzagli e Bonucci che giocano durante l’anno 70 partite. Volevo valutare i giovani e togliere loro l’ansia da prestazione che potevano avere in Nazionale. la loro risposta è stata straordinaria, con allenamenti di grandissima intensità e con una autorità assoluta”.
Poi Ventura guarda al futuro: “C’è grande voglia di fare ed un entusiasmo crescente; tanti vogliono essere convocati e fare parte di questa Nazionale. Vorrei che si formasse una squadra di giocatori che non siano solo di passaggio, ma possano far parte dello zoccolo duro spero di aprire un ciclo e far nascere una Nazionale che possa vincere i mondiali. Ora c’è un’idea di futuro.”.