Il patrimonio di due capibanda, finiti in carcere lo scorso marzo insieme ad altri 20 complici perché ritenuti i responsabili degli assalti ai portavalori, è stato sequestrato dalla polizia di Cagliari e Nuoro e la Guardia di Finanza di Nuoro. Si tratta di un bottino di quindici milioni, sigilli anche ad un prestigioso resort sul mare.
Uno dei due capi dell’organizzazione, impiegato forestale e vicesindaco di un comune ogliastrino, con figli e moglie casalinga a carico, non spendeva il denaro proveniente dagli stipendi che, mensilmente, gli venivano accreditati sul conto corrente. L’uomo non prelevava al bancomat, perché poteva disporre, tra le mura di casa propria, di tutto il contante da “ripulire”.