Un duro colpo alle casse della malavita brontese è stato messo a segno dalla Dia di Catania che ha sequestrato beni per 500mila al boss Antonio Salvà Gagliolo. Posti i sigilli a una società operante nel settore dei lavori di movimento terra, sbancamenti e demolizioni, a terreni e a quindici tra autoveicoli e mezzi pesanti. Bloccati quattro tra conti correnti e depositi.
Antonio Salvà Gagliolo, ricorda la Dia di Catania in una nota, tra il 1989 e il 2015, è stato più volte arrestato per furto aggravato, danneggiamento, ricettazione, riciclaggio di automezzi con numero di telaio alterato, associazione per delinquere, truffa. Tutti reati che hanno avuto per oggetto automezzi pesanti e macchine industriali.
Avrebbe inoltre mantenuto nel tempo una costante ed assidua frequentazione con pregiudicati di notevole spessore criminale ed anche, in vari casi, con soggetti indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso. Il 18 dicembre 2015, ricorda ancora la Dia, è stato arrestat da carabinieri, con altre persone, in una cava di Priolo (Sr) per furto di materiale ferroso.
Suo fratello Daniele nel 2001 fu denunciato per concorso nel tentato omicidio del noto boss Francesco Montagno Bozzone, ritenuto a capo dell’omonimo clan mafioso operante nell’area di Bronte e collegato al più noto e pericoloso clan dei “Carcagusi” di Catania.